#11 – Persuasion & il Sonnambulo

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AGENTI DORMIENTI

di Fabio Furlanetto

 

 

Montreal, Canada

Nella seconda città più grande del paese è normale non fare troppo caso alle persone che si incontrano ogni giorno. Molti volti sono immediatamente dimenticati; la maggior parte non destano mai sufficiente attenzione.

Questa volta invece, quando le porte del vagone della metropolitana si aprono, nessuno dei passeggeri può evitare di fissare insistentemente la ragazza dalla pelle porpora.

Lei sembra quasi non accorgersi né degli sguardi né del quieto mormorio che si è già sollevato… in cui la parola “mutante” si può udire molto chiaramente.

E’ immediatamente chiaro che, per lei, non ci sarà spazio per sedersi. Resta in piedi, senza restituire gli sguardi.

Solo una persona non ha cercato di allontanarsi appena l’ha vista. Anzi, si avvicina a lei per chiedere a bassa voce:

-Avresti potuto ordinargli di lasciarti il posto, vero ?

La ragazza porpora si volta per guardarlo in faccia.

-Ci conosciamo ?

-No. Ma il mio lavoro è conoscere quelli come te, Kara. O preferisci Persuasion ?

L’uomo apre la giacca per mostrare un distintivo che alla maggior parte della gente non direbbe molto, ma che la ragazza sa ormai riconoscere.

-S.H.I.E.L.D. Cosa volete da me ?

-Forse sarebbe meglio aspettare la prossima fermata.

-Non sarà necessario, agente. Solo un secondo…

La ragazza si schiarisce la voce  e poi scandisce chiaramente, attirando l’attenzione degli altri passeggeri:

-Voi non sapete che io e quest’uomo siamo qui. Vous ne savez pas que moi et cet homme sommes ici.

Da un momento all’altro, tutte le persone che stavano fissando la ragazza tornano a farsi gli affari propri. Senza più niente a spaventarli, alcuni tornano persino ad occupare lo spazio attorno a lei.

-Impressionante – ammette l’agente SHIELD – Sei persino riuscita ad evitare che il tuo potere facesse effetto anche su di me. Tuo padre non ha mai avuto un tale controllo sul proprio…

-Mi piace sapere con chi sto parlando, signore. Mi dica il suo nome e grado.

-William Duncan Connor, Agente 42. Evidentemente la divisione ESP ha sottovalutato le tue capacità… ancora.

-Agente, di qualsiasi cosa si tratti, io non sono interessata. Non mi segua.

Il vagone si ferma poco dopo, e la ragazza non perde tempo ad uscire e ad allontanarsi tra la folla. Per un attimo si pente di questa scelta, voltandosi per cercare di vedere l’Agente 42 ancora all’interno del veicolo.

“Ci sono fin troppi super-eroi al mondo” pensa “Ci penserà qualcun altro”.

Continua a camminare assorta nei suoi pensieri, risalendo in superficie. Appena superato l’ultimo gradino, una voce familiare torna a parlarle.

-Un consiglio, Kara. Stai sempre molto attenta a quello che dici.

La ragazza porpora si volta per osservare il sorriso dell’Agente 42.

-Credevo di averle detto di non seguirmi…

-Non ti ho seguita, infatti. Ti ho superata e ti stavo aspettando.

-D’accordo, la ascolto. Che cosa vuole da me ? Ci sono tanti altri mutanti…

-Ma normalmente chi può controllare mentalmente le persone non sta dalla parte della legge, Kara. Dev’essere difficile resistere alla tentazione, vero ? Potevi chiedere ai passeggeri di darti tutti i loro contanti e di dimenticarsi di averti vista. Potresti chiedere al primo che passa di baciare la terra su cui cammini, vero ?

-Potrei anche ordinarle di smetterla di importunarmi, Agente 42.

-Vero. Ma la tua è una storia interessante, Kara… la figlia segreta dell’Uomo Porpora che decide prima di lavorare per il governo canadese e poi addirittura per le Nazioni Unite, senza riceverne niente in cambio.

-Ancora non mi ha detto che cosa vuole da me.

-Ancora non mi hai ordinato di farlo.

I due si fissano negli occhi per qualche secondo, valutando la possibile reazione dell’altro. L’Agente 42 si mette le mani in tasca e comincia a passeggiare, seguito dalla ragazza porpora.

-Vedi di cosa sto parlando ? Non usi mai il tuo potere per fini personali, solo per aiutare il prossimo. Personalmente, trovo che non ci siano mai abbastanza persone come te nel mondo. Worldwatch ha fatto male a cacciarti via, chissà cosa avresti potuto fare.

-Me ne sono andata di mia spontanea volontà.

-Per evitare uno dei più grandi scandali politici degli ultimi anni, immagino. Cosa penserebbe l’uomo comune delle Nazioni Unite se sapesse che un membro del suo gruppo privato di super-eroi aveva fatto il lavaggio del cervello ad un capo di stato per costringerlo a creare un Impero d’Africa ? [1]

-Non ho fatto il lavaggio del cervello a Pantera Nera – protesta subito Kara.

-Certo, è stato molto peggio. Lo hai fatto innamorare di una donna che non esisteva e ne hai fatto il tuo schiavo. Il dossier non è molto chiaro in materia: ci sei anche andata a letto ?

La passeggiata amichevole si ferma immediatamente; la ragazza stringe i pugni e ingoia parecchi insulti. L’Agente 42 si ferma subito dopo di lei, incrociando le braccia e continuando a fissarla negli occhi.

-A dire la verità, a certe sezioni dello SHIELD non sarebbe dispiaciuto vedere il tuo piano andare a buon fine; ci avresti risparmiato un bel po’ di lavoro. Con poche parole potresti fermare una rivolta, o ordinare a un esercito di consegnare le proprie armi. Sprecare il tuo talento, quello è stato il vero crimine che hai commesso.

-Vorrei davvero che lei mi lasciasse in pace, Agente 42.

Il tono della ragazza è arrabbiato e al tempo stesso affaticato. Impedire ai suoi feromoni di piegare l’agente alla sua volontà sta richiedendo un notevole sforzo.

-Allora ordinami di andarmene. Ordinami di non rivolgerti mai più la parola. Sai che seguirò ogni tuo ordine alla lettera, così come potrebbe fare qualsiasi essere umano del pianeta.

Kara sembra riflettere sulla possibilità di dare quell’ordine. Sa di essere sotto la stretta di quegli occhi.

-Dimmi la verità sul perché mi hai contattata.

-Ho bisogno del tuo aiuto per salvare il pianeta.

-Perché proprio io ?

-Si tratta di un’operazione segreta e non possiamo permetterci il rischio di usare dei telepati.

-Soltanto questo ? Dimmi i tuoi secondi fini, Agente 42.

-Spero di convincerti ad unirti allo SHIELD e credo che il successo dell’operazione possa farmi ricevere una promozione.

-Nick Fury sa di questa missione ?

-E’ stata autorizzata da lui.

Kara riflette rapidamente sulla proposta. Deve trattarsi di qualcosa di importante se l’autorizzazione arriva direttamente da Fury… del resto se lo SHIELD arriva a contattare proprio lei, deve trattarsi di qualcosa di cui non possono occuparsi i Vendicatori o i Fantastici Quattro, o persino Alpha Flight.

Un po’ per senso del dovere, un po’ per orgoglio, Kara si decide.

-D’accordo, Agente 42, sono disposta ad ascoltarla.

-Non chiedo di meglio – risponde l’agente indicando una macchina sportiva parcheggiata non troppo lontano.

Non appena i due hanno preso posto nei sedili posteriori dell’auto, i finestrini diventano immediatamente neri. Un uomo in giacca e cravatta che indossa degli occhiali da sole è seduto alla guida.

-Spero capirai le misure di sicurezza, Kara. Agente Faraday, può decollare quando è pronto.

La macchina trema leggermente mentre si solleva dall’asfalto. Le ruote ruotano di novanta gradi verso il basso, ed entro trenta secondi la macchina si sta muovendo nei cieli del Canada.

 

L’Agente 42 passa un sottile plico alla mutante, spiegando mentre si toglie la giacca che nascondeva l’uniforme SHIELD:

-Ovviamente capirai che non possiamo far conoscere alla comunità superumana la posizione di tutte le nostre basi segrete. Peccato perché i vetri oscurati nascondono una vista davvero stupenda.

-Non stiamo andando all’Eliveicolo ? – chiede Kara aprendo il plico su cui è scritto Operazione Orfeo.

-Una portaerei volante spesso non è il luogo migliore da cui svolgere un’operazione Top Secret.

Due fogli contenuti nel plico destano immediatamente l’attenzione della ragazza: la foto di un essere mostruoso dalla pelle verde e gli occhi sfaccettati da insetto, ed un’altra che lo mostra fluttuare minacciosamente sopra un letto dove un ragazzo sembra dormire beato.

-Sai cos’è il piano astrale, Kara ?

-Una dimensione parallela che collega i pensieri di tutti gli esseri viventi…ho conosciuto diverse persone che ci sono state.

-L’essere che vedi in quelle foto è un abitante di una dimensione confinante con il piano astrale. Il suo nome è impronunciabile per i terrestri, ma si fa chiamare il Sonnambulo.

-Un invasore alieno ?

-Un poliziotto, dalle sue parti. Alcuni anni fa si è ritrovato sulla Terra; la sua razza non può esistere da sola nella nostra dimensione, quindi il Sonnambulo fu costretto a fondersi con la mente di uno studente di cinematografia chiamato Rick Sheridan.

-Cosa intende per “fondersi” ?

-Il Sonnambulo recupera le proprie energie restando in uno stato immateriale all’interno dell’inconscio di Sheridan, prendendo forma fisica solo quando l’ospite si addormenta. Il Sonnambulo è imprigionato nella nostra dimensione perché recidere il legame significherebbe uccidere Sheridan; è diventato uno dei mille piccoli vigilantes di New York.

-Interessante…ma tutto questo cosa ha a che fare con lo SHIELD ?

-Sapevamo dell’identità dell’ospite del Sonnambulo grazie alla sua piccola faida contro una piccola agenzia della Difesa ormai abbandonata, l’U.P.I.

-U.P.I ?

-Ufficio per le Prove Insufficienti…meglio non chiedere. [2] Dato che il Sonnambulo aveva già contribuito a sventare un’invasione aliena e si limitava a sventare qualche piccolo crimine lo abbiamo lasciato in pace, finché non ci siamo ritrovati in guerra con una razza telepatica.

-La Guerra dei Mondi contro i marziani ?

-Precisamente. Era chiaro che allo SHIELD servivano più telepati e sensitivi che mai, così un anno fa stipulammo un accordo con il Sonnambulo e Sheridan: il primo avrebbe pattugliato per noi le più vicine dimensioni astrali, ed il secondo sarebbe stato pagato duemila dollari la settimana per dormire almeno dodici ore al giorno.

-Sembra il lavoro ideale…cosa è andato storto ?

-Non lo sappiamo per certo. Una settimana fa il Sonnambulo è tornato da una missione di ricognizione, ma non è riuscito a rientrare nella mente di Sheridan. Il ragazzo non si è più svegliato, ma riteniamo sia ancora vivo. Ed il potere del Sonnambulo ha cominciato a… guarda le foto per farti un’idea.

La ragazza porpora rigira tra le proprie mani l’immagine, cercando di capire da che parte guardarla. Si può riconoscere qualche forma…una porta, una sedia, delle scale…ma tutto distorto in una visione allucinante, in uno strano incrocio psichedelico tra un Dalì e un Escher.

-Quella è l’entrata della base segreta dove si trova il Sonnambulo. Il suo potere di…distorcere la materia sembra essere del tutto fuori controllo, e non sappiamo perché. I telepati della divisione ESP non riescono a contattare il Sonnambulo perché la sua mente è troppo aliena, e sta emanando talmente energia psichica da far venire gli incubi ai sensitivi anche da svegli. Sheridan, d’altra parte…

-E’ un normale essere umano e forse i miei feromoni possono controllarlo… Cosa succede se qualcosa va storto ?

-Le normali leggi della fisica non sembrano avere effetto in quell’area. Secondo i nostri esperti se il Sonnambulo non smette di usare il suo potere, la sua dimensione rischia di fondersi con la nostra trasformando tutta la Terra in quell’incubo distorto.

-E se non avessi accettato la missione, Agente 42 ?

-Diciamo soltanto che entrambi siamo esperti nel campo della persuasione, signorina Killgrave.

 

Pochi minuti dopo, in una località segreta.

Gli agenti Connor e Faraday aspettano davanti alla macchina con i vetri oscurati, parcheggiata in una strada deserta di una piccola anonima città. Poco dopo dalla macchina scende Persuasion; non indossa più i suoi abiti civili ma un’uniforme SHIELD.

-Era proprio necessario ? – chiede la ragazza.

-Se vuoi sopravvivere lì dentro, sì – risponde l’Agente 42 – Quell’uniforme proietta un campo di forza di basso livello progettato per resistere al potere del Sonnambulo, così non ti trasformerai in un quadro cubista appena entrata. Purtroppo ha soltanto 15 minuti di autonomia, quindi cerca di non perderti.

-Non posso usare il mio potere se sono dentro un campo di forza, dovrò spegnerlo una volta trovato il Sonnambulo.

-Il campo è attivato da un pulsante sulla cintura…sì, quello.

-Che succederà se il mio potere non dovesse fare effetto su Sheridan ?

-E’ stato un piacere conoscerti, Kara.

L’Agente Faraday apre la porta del negozio, che dall’insegna (in spagnolo) Kara riconosce come quello di un barbiere. E’ l’unica cosa che possa farglielo capire perché all’interno nulla sembra avere il benché minimo senso. Attiva il campo di forza avvicinandosi, per poi fermarsi sulla soglia:

-Nel caso non ce la facessi, Agente 42…no, non sono andata a letto con Pantera Nera.

-Lo scriverò nel mio rapporto. Buona fortuna, Persuasion.

 

La porta si chiude. Il pavimento si trasforma in una nebbia inconsistente, facendo precipitare Persuasion verso un baratro di cui non riesce a vedere il fondo.

Grida e si agita, cercando di afferrare qualunque cosa le capiti a tiro… ma tutte quelle forme astratte sembrano prigioniere della gravità quanto lei. La velocità comincia ad aumentare, e lei si chiede che cosa intendesse l’Agente 42 con “campo di forza di basso livello”.

Atterra finalmente su di un macigno soffice, spugnoso, e capisce di essere arrivata al livello sotterraneo: la vera base segreta SHIELD nascosta sotto il negozio, forse.

-C’è nessuno qui ? – chiede, ottenendo in risposta solo un debole eco.

Degli strani oggetti amorfi fluttuano nell’aria, sospinti da venti imprevedibili. Il macigno sembra fluttuare nel nulla, così come altri che può vedere sparpagliati casualmente.

Quello spazio assurdo si estende ovunque, senza che nessun punto attiri particolarmente l’attenzione.

Persuasion si decide a proseguire. Secondo la mappa della base che le è stata mostrata, Sheridan dovrebbe trovarsi al secondo livello sotterraneo; le scale dovrebbero trovarsi a circa trenta metri da lei in linea retta.

Saltare al macigno successivo non è semplice. La fila di massi sembra procedere all’infinito, ma si tratta sicuramente di un’illusione…dovrebbero finire prima della scala.

Quaranta salti dopo, Persuasion prova ad asciugare il sudore sulla fronte trovandosi bloccata dal campo di forza. Controlla l’orologio: sono già passati più di cinque minuti ormai.

-Okay, ragioniamo…sarei già dovuta arrivare, a questo punto. Quindi o sono caduta direttamente al secondo piano e mi sono persa, oppure non ho mai lasciato il primo. L’Agente 42 ha detto che le leggi della fisica qui non funzionano, possibile che le distanze siano diverse ? E poi perché parlo ad alta voce ?

Persuasion si guarda intorno. Forse non si è mossa nemmeno di un centimetro da quando è arrivata, è impossibile dirlo. Si sporge dalla roccia per guardare verso il basso, senza riuscire a distinguere nulla di sensato in quel caleidoscopio di immagini e di colori.

“Il tempo stringe. Se il Sonnambulo è all’ultimo piano, andiamo all’ultimo piano” pensa prima di saltare verso il baratro.

 

La caduta sembra durare un’eternità, e nonostante quello che si era promessa Persuasion non può fare a meno di gridare. Colpisce qualcosa, una strana ragnatela nera che tenta di aderire all’uniforme.

La massa gelatinosa su cui è appoggiata si fa viscida, e la ragazza precipita in una sorta di gigantesco imbuto rosso.

Il tunnel tortuoso la porta in un luogo ricolmo di un liquido verde in cui sono immerse decine di specchi. Persuasion trattiene istintivamente il fiato, dimenticandosi che è lo stesso campo di forza a fornirle l’ossigeno.

Nuota senza una direzione precisa, avvicinandosi ad uno degli specchi ed inorridendo quando capisce che cosa riflette.

E’ il Teschio Rosso.

Si allontana rapidamente, avvicinandosi ad un altro specchio. Il Mandarino. Si volta più e più volte, nuotando da uno specchio all’altro in una corsa claustrofobica.

Il Dottor Destino. Il Barone Zemo. Il Padrone del Mondo. Uno dopo l’altro, Persuasion vede le immagini riflesse dei maggiori super-criminali, terroristi e dittatori del pianeta…tutti con una cosa in comune.

Tutti hanno gli occhi chiusi. Tutti stanno dormendo.

Uno specchio in particolare attira l’attenzione della ragazza porpora, l’unico che non mostra nessuna immagine. Soltanto un colore…lo stesso della sua pelle.

Incrociando le dita Persuasion nuota verso quello specchio, sfiorandolo con una mano che vi passa attraverso. Con un ampio respiro, si getta nello specchio.

Emerge in un altro luogo, questa volta asciutto. E’ disorientata dal viaggio, e questo posto sembra ancora meno attaccato alla realtà dei precedenti, ma riconosce subito l’essere umano accasciato al suolo a pochi metri di distanza (o almeno così lei crede).

-Rick Sheridan ? – chiama, certa di non ricevere risposta.

Si rimette in piedi, cercando di non guardare la folle scacchiera su cui si trova, e con passi lenti cerca di avvicinarsi. Dovrebbe avere abbastanza tempo per essere cauta, pensa.

Dal terreno emergono improvvisamente delle lance, che prima le sbarrano la strada e poi formano una gabbia attorno a lei.

-Cosa sta succedendo ? – chiede per riempire il silenzio.

-Succede che sono molto, molto deluso da te – le risponde una voce tristemente familiare.

Non ha bisogno di voltarsi per sapere a chi appartiene. L’uomo che è appena uscito dallo specchio le somiglia moltissimo, soprattutto per il colore assurdo della pelle.

Zebediah Killgrave, alias l’Uomo Porpora, è un volto che Kara non può certo dimenticare.

-Papà ? Che ci fai qui ?

 

L’Uomo Porpora cammina attorno alla gabbia, le mani dietro la schiena. Parla con il suo solito tono mellifluo, la solita voce compiaciuta. Ogni sua parola è una coltellata d’odio nella pelle di Persuasion.

-Non è triste, piccola mia ? Tutti quegli anni ad insegnarti il mestiere, tutti i sacrifici che la scuola di controllo mentale è costata a me e alla tua povera madre…

-Tu sei pazzo – constata Kara.

-Già, non è meraviglioso ? Dovresti usare un mantello. Ed un cappuccio. Lo sai che ho disegnato io il costume di Mister Fear ?

-Non puoi essere mio padre, non avrebbe alcun senso !

-Oh no, certo che non sono tuo padre… lui non ha il mio savoir-faire. Vedi anche solo una punta di umanità ? Dai, sii sincera, anche solo un accenno ? No ?

-Dov’è il Sonnambulo e che cosa gli hai fatto ?

-E chi lo sa ? Quello ha dato di matto. Ma non è bravo come me, no, io sono un professionista con decenni di esperienza. Adesso stai pensando, ma mio padre non ha mai parlato così. Mio padre è uno psicopatico egocentrico che gode nello schiavizzare gli altri con il suo potere, ma non un lunatico. Far impazzire un alieno extradimensionale e causare la distruzione del pianeta, no, questo non è nel suo stile…mio padre è più il tipo da controllare mentalmente una verginella e farne la sua schiava d’amore per anni, sai quel genere di cose…

-Allora che cosa sei ?

-Ma come, non ti ricordi di me ? Sono quello che tuo padre ha sempre temuto di diventare…un pazzo lunatico con una malsana percezione della realtà. Non ricordi, ci siamo incontrati quella volta…sai, quando sei arrivata a tanto così dal diventare Imperatrice d’Africa ? Oh, tu non l’hai vista, ma io l’ho notata quella piccola, meravigliosa scintilla di follia e di puro godimento nel controllare gli altri… tu puoi nasconderla con le buone intenzioni e l’eroismo e l’altruismo ma io lo so che c’è… non importa quanto la seppellisci, tu sai che c’è vero ?

-Sei solo un’allucinazione – cerca di zittirlo Persuasion, cercando di piegare o spostare le lance.

-Lascia che ti racconti una storia, come facevo con tua madre mentre mi fumavo una sigaretta. C’era una volta un Sonnambulo che poteva entrare nei sogni e negli incubi della gente; imparò tante cose su chi sognava, ma quando guardò troppo a lungo nella testa delle persone cattive qualcosa andò storto… qualcosa di loro era rimasto in lui, e lo stava facendo impazzire. Tra quei cattivi c’era anche un uomo bello e affascinante che chiamavano l’Uomo Porpora, perché la porpora era il colore dei re. Quando la figlia dell’Uomo Porpora andò a soccorrere il Sonnambulo, quella parte di lui prese forma per impedirle di svegliare il Sonnambulo.

-Ascolta, chiunque tu sia, se non lo sveglio la Terra verrà…

-Purtroppo la bambina non sapeva che quella parte dell’Uomo Porpora era assolutamente pazza, e non si accorse che l’orologio magico che le impediva di addormentarsi assieme al Sonnambulo stava finendo la carica.

Persuasion guarda l’orologio…il campo di forza aveva ancora solo due minuti di autonomia. E quella voce fastidiosa non la lasciava pensare in pace.

-La bambina chiese perdono all’Uomo Porpora perché non era stata cattiva come lui aveva sempre voluto…

-Almeno se non funziona te ne starai zitto – risponde Persuasion, disattivando il campo di forza prima del tempo.

L’impatto è molto più tremendo di quanto temeva. Il suo corpo si deforma istantaneamente, deformandosi fino a sgusciare tra le lance. Il dolore è insopportabile, ma Persuasion si concentra abbastanza sull’idea di raggiungere Rick da allungare un braccio nella sua direzione.

Mentre il suo corpo si scioglie in mille bolle di liquido porpora, Persuasion raduna tutte le proprie energie per pronunciare una sola parola:

-Svegliati.

 

Rick Sheridan apre gli occhi. Si trova in una cella d’isolamento, bloccato da pesanti catene e con diversi tubi collegati alle vene delle braccia.

-Non credo di voler sapere – ammette.

Persuasion si rialza barcollando…il brusco ritorno alla realtà è stato debilitante, ma almeno adesso ha una vaga idea di dove si trova.

-Wow, devi aver firmato un contratto davvero pessimo.

-Chi sei ? Dove mi trovo… e che ci faccio incatenato !?

-C’è qualcosa di seriamente sbagliato in tutto questo… - capisce Persuasion, voltandosi di scatto verso la porta della cella che è appena stata aperta con un calcio.

L’Agente Faraday non perde tempo, sparando immediatamente mirando alla testa.

I proiettili rimbalzano sul campo di forza attivato all’ultimo istante; il rumore dell’arma riesce ad oscurare parzialmente il grido di paura che scappa a Rick.

-Dormi – ordina Persuasion incrociando le braccia.

L’Agente Faraday avanza comunque, incurante dell’ordine. Mentre lo fa, una nuvola violacea si manifesta sopra il corpo dell’ormai addormentato Rick Sheridan… una nebbia da cui prende forma un alieno dai lineamenti cadaverici nonostante il fisico muscoloso,  molto più imponente di quanto le foto facessero pensare.

Posa per un attimo i suoi occhi rossi sfaccettati su Persuasion, per poi lanciare una scarica ottica verso la pistola dell’Agente Faraday. Sotto quella strana luce rossa il metallo si deforma e si contorce, diventando qualcosa di più simile a una scultura post-moderna che a un’arma.

Poi il Sonnambulo inizia a parlare, con una voce cupa e spaventosa:

-Esigo di sapere che cosa sta succedendo.

In tutta risposta l’Agente Faraday si avvicina cercando di dare un pugno all’alieno. Il Sonnambulo si limita ad afferrarlo per il polso e a sollevarlo da terra, osservandolo incuriosito.

Dopo aver capito che il suo assalitore non ha nessuna intenzione di smettere di combattere, utilizza un altro raggio ottico su di lui.

L’Agente Faraday ricade a terra, sempre in silenzio anche quando il suo corpo si contorce in modo disumano; le braccia si piegano all’indietro in mille punti, le gambe si intrecciano attorno al collo, ed un grosso buco si forma al posto della sua faccia.

Persuasion indietreggia inorridita, senza parole.

-Questo posto potrebbe essere pericoloso per Rick – dice il Sonnambulo staccando i tubi collegati al ragazzo, mentre la sua vista scioglie le catene.

Il corpo dell’Agente Faraday emette alcune scintille, prima che la sua immagine tremi per alcuni secondi per poi lasciare il posto al corpo di un androide altrettanto deformato.

-E’ solo…è solo un robot… - capisce Persuasion, ancora inorridita dallo spettacolo.

-Naturalmente. Come tutti i Sonnambuli, ho giurato solennemente di non usare mai la mia visione distorta su un essere vivente. Desidero che tu mi segua, ragazza – chiarisce l’alieno prendendo tra le proprie braccia Rick Sheridan.

-La base potrebbe essere piena di agenti SHIELD da un secondo all’altro, sicuro sia una buona idea portartelo dietro ?

Il Sonnambulo guarda verso l’alto, rilasciando ancora il suo assurdo potere. Il soffitto si deforma per fare spazio a un buco, che procede per diversi metri verso la superficie. L’essere si avvicina fluttuando a Persuasion; con un braccio regge Rick, porgendo l’altra mano alla ragazza.

-Non posso rischiare che Rick si svegli. Vogliamo andare ?

 

Il Sonnambulo emerge da una buca appena formatasi nel mezzo di una strada. Una macchina lo schiva all’ultimo secondo, mentre un’altra ancora inchioda immediatamente dopo.

-Come possono gli esseri umani sfruttare mezzi di locomozione così pericolosi per gli innocenti ?

-Non tutti possono volare, sai. Lascia fare a me…

Diverse auto si sono già fermate, formando un piccolo ingorgo. Decine di persone scendono dalle proprie vetture per osservare lo strano essere che è comparso, ed anche se quasi tutte sono troppo spaventate per fare qualcosa alcune si avvicinano con un’aria molto arrabbiata.

-Restate calmi e non avvicinatevi – ordina Persuasion.

E’ subito chiaro che l’ordine non ha funzionato, perché la folla non mostra la benché minima intenzione di calmarsi. Si avvicinano, ed anche se Persuasion non riesce a capire che cosa stiano dicendo è chiaro che hanno intenzioni tutt’altro che amichevoli.

Qualcuno spara un colpo di pistola dietro di lei, e poi un altro. La folla si disperde, abbandonando le macchine e lanciando grida di aiuto.

-Benvenuti a Bogotá, Colombia.

Persuasion si volta per dare un pugno all’Agente 42, che lo blocca rapidamente. Il Sonnambulo si avvicina, lanciando un raggio ottico per trasformare la sua uniforme in una camicia di forza…senza alcun effetto.

-Giusto per vostra informazione, qui non potete trasformare i civili in un esercito da mandarmi contro o distorcere le mie armi in grovigli di metallo.

-Mi ricordo della tua voce…sei stato tu ad imprigionare Rick e a minacciare di ucciderlo !

-Credevo di averti ordinato di dirmi la verità – ricorda Persuasion.

-Credevo di averti detto di scegliere con attenzione le parole – le ricorda l’Agente 42.

La sua immagine trema per un istante, prima di lasciare il posto ad un uomo fasciato da un’anonima armatura grigia senza alcuna fessura sul volto.

-Hai soltanto finto di ubbidire ai miei comandi, allora…

-Facciamo due passi – suggerisce l’Agente 42, iniziando a camminare tra le auto abbandonate.

 

La popolazione della città colombiana non sembra gradire particolarmente la presenza di quelle tre strane persone; non essendo abituate ad eventi del genere, passeranno alcuni minuti perché siano raggiunti dalle forze dell’ordine.

L’Agente 42 non perde tempo a rispondere alla domanda che in quel momento passa per la mente di Persuasion:

-Sì, sono davvero un agente dello SHIELD…anche se, lo avrai capito, Nick Fury non sa assolutamente niente di questa operazione.

-Catturare il Sonnambulo ed usarlo per spiare i sogni dei super-criminali ? Chissà perché, credo che non approverebbe – risponde la ragazza porpora.

-Perché Fury è prima di tutto un soldato e poi una spia. I soldati non uccidono discretamente la gente nel sonno e le spie non giocano subito la propria carta vincente.

-Vuoi dire che…volevi uccidere quelle persone ?

Il Sonnambulo interviene per spiegare:

-Hanno usato le loro macchine per collegarmi alle menti dei bersagli, sperando di usare la mia visione distorta per deformare i loro cervelli… il sovraccarico deve aver creato un passaggio instabile tra la mia e la vostra dimensione. Se tu non avessi reciso il passaggio facendomi tornare nella mente di Rick

-Avremmo ucciso tutti i maggiori criminali del pianeta senza che nessuno potesse collegarci all’incidente – conclude l’Agente 42.

-“Noi” chi ? Non puoi essere veramente dello SHIELD – protesta Persuasion.

-Esiste una cerchia ristretta di agenti che vorrebbe un ruolo più attivo della nostra organizzazione. Molti di noi pensano che super-umani come voi siano troppo pericolosi come cani sciolti, ma che potrebbero offrire un servizio enorme all’umanità se debitamente controllati.

-E che ruolo avrebbe lei in questa cerchia, agente “William Duncan Connor”…o qualunque sia il suo nome ?

Si sentono chiaramente delle sirene che si avvicinano, mentre l’uomo in armatura risponde:

-Connor, il vero Agente 42 è morto nove anni fa. Oh, lo so cosa stai pensando, Kara… ma anche se fossi catturato non cambierebbe nulla. Non siamo un’organizzazione, non c’è nessun grande capo, nessun gran direttore. Siamo solo uomini e donne che farebbero qualsiasi cosa per salvare delle vite. Dopo averti vista in azione in Africa speravo che potessi diventare una dei nostri…ma è chiaro che non hai l’istinto necessario.

-Non sperare di sfuggire alla tua punizione con le parole – minaccia il Sonnambulo.

-Certo che no, occhi dolci. Tranquilli, sentirete ancora parlare dei Guardiani.

Senza muovere un muscolo, l’uomo in armatura diventa rapidamente trasparente per poi scomparire nel nulla.

-Dov’è finito ? E’ diventato invisibile, o forse si è teleportato

-I miei sensi non avvertono la sua presenza. Tuttavia, forse potremmo chiedere l’aiuto delle locali forze dell’ordine.

Osservando preoccupata le macchine della polizia fermarsi bruscamente, Persuasion risponde con una certa fretta:

-Credo sarebbe meglio se volassimo il più lontano possibile.

-Per avere una visuale migliore nella nostra ricerca ?

-Forse te l’hanno già detto, Sonnambulo, ma sei proprio strano.

-Questo mondo non cesserà mai di stupirmi – constata l’alieno, afferrando la ragazza porpora e fluttuando rapidamente tra i palazzi.

 

Aeroporto Internazionale El Dorado

Bogotá, Colombia

Dodici ore dopo, una coppia salta la fila per acquistare i biglietti. Nonostante le proteste degli altri clienti, la ragazza si sbriga a chiedere all’addetto:

-Parla inglese ?

-Certo… si sente bene, miss ? – chiede il colombiano, notando lo strano colore del volto della donna. Nessun altro tra i presenti vi ha fatto caso, con quella giacca con cappuccio che ne oscura i lineamenti. Non fa neanche in tempo a pensare a quanto sia strano coprirsi così tanto con quel caldo, perché la ragazza ordina:

-Dacci due biglietti per il primo volo per New York. Tu non ci hai mai visto…anzi, meglio ancora, non ti ricorderai di noi.

-Possiamo prendere la prima classe ? – propone Rick Sheridan.

-Nessuno dei due ha uno spicciolo in tasca, quindi forse è meglio non tentare la fortuna – risponde Persuasion.

-Sai, mi aspettavo più qualcosa tipo “non sarebbe giusto” – nota Rick.

Kara preferisce non rispondergli.

 

Parecchie ore dopo, i due giovani prendono finalmente posto su un aereo. I passeggeri mormorano la parola “mutante” più volte, costringendo Persuasion a bloccare l’hostess per chiederle:

-Come si dice “la mia pelle non è porpora” in spagnolo ?

-“Mi piel no es púrpura” – risponde perplessa la donna… si tratta probabilmente della cosa più assurda che le abbiano mai chiesto

-Mi piel no es púrpura – ripete la canadese con un pessimo accento, mettendosi poi finalmente a sedere.

Quelle poche parole sono bastate a bloccare il mormorio, e l’aereo può tranquillamente partire dopo pochi minuti.

-Kara… credi che quel tizio parlasse sul serio ? Può davvero esserci una cellula del genere nello SHIELD ?

-Tu come fai a saperlo, stavi dormendo…

-Sonnambulo mi ha raccontato tutto in sogno. E’ un tipo strano…molto, molto strano, ma a posto.

-Non saprei. Era…plausibile. Avrebbe potuto ucciderci, invece di scappare, quindi forse non è un criminale. Una volta arrivati a New York lo scopriremo… ho perso i contatti che avevo con Alpha Flight e Worldwatch, ma lì conosco qualcuno che ci aiuterà.

-D’accordo. Però, stavo pensando… se il piano dell’Agente 42 avesse funzionato…non è che lo approvi, era una vera carognata… ma di certo avrebbe risparmiato un sacco di problemi a un sacco di gente.

-Può darsi.

-Kara… se avessi saputo del suo piano prima del tempo…insomma, se avessi potuto fermarlo, tu cosa avresti…Kara ?

Kara Killgrave guarda il proprio riflesso sul finestrino. “Suo padre” aveva ragione ? C’era davvero quella scintilla di follia dentro di lei ? Quanto era diversa la presunzione dell’Agente 42 dal suo tentativo di creare l’Impero d’Africa ?

La sua risposta è chiudere gli occhi e cercare di dimenticare l’esperienza, suggerendo a Rick:

-Cerca di non addormentarti. Non voglio dover pagare un terzo biglietto per il tuo amico.

 

FINE ?

 

Note

[1]  Come visto Worldwatch #16-20, solo su MarvelIT

 

[2] Ma se proprio ci tenete, non dite che non vi avevamo avvisato e leggete qui